In un paese sotto-assicurato come l'Italia, in cui i pilastri del welfare scricchiolano, innovare l'offerta insurance è ormai un'urgenza. Nell'ottavo Wired Trends si è parlato di polizze istantanee, di approcci creativi al rispetto delle regole e di liquidazioni smart dei sinistri.

Sono tre le ragioni principali che stanno cambiando il mondo delle assicurazioni: i nostri stili di vita, perché per esempio ci sono sempre meno automobili di proprietà, il lavoro, con tutto ciò che ne deriva in termini di welfare, e infine le nuove tecnologie, perché intelligenza artificiale, big data e internet delle cose consentono (o consentiranno) al comparto insurance di essere più capillare, con offerte personalizzate e non più solo per categorie.

Ha detto la sua anche Gianluca Lorenzi, Head of Reale Lab 1828: “Oggi le compagnie assicurative possono sopravvivere solo se continuano a cambiare e a innovare”, ha ha dichiarato. E ha aggiunto, riprendendo il Ceo Laurence D. Fink del fondo assicurativo BlackRock, che il cliente oggi vuole aziende con una visione di lungo periodo, anche attente alla sostenibilità in tutti i suoi significati. “Solo in questo modo si può garantire un futuro: parlando di tecnologia e intelligenza artificiale su una scala di tempo di 15-20 anni, che senso ha assicurare una vettura quando c’è la guida autonoma o se siamo a pieno titolo in un sistema di sharing economy?”, ha posto come domanda aperta. “E poi, devo assicurare la vettura, l’algoritmo, la persona o che altro".

L’altro contributo centrale che Lorenzi ha portato alla discussione è sul senso stesso di innovazione, da intendersi sì come atto creativo, ma che si muove all'interno di una macchina ben collaudata, ossia con la presenza di una serie di predisposizioni. “Perché una compagnia assicurativa come la nostra dovrebbe acquistare una piattaforma di car sharing? Perché se si vuole assicurare qualcosa di simile in futuro, dobbiamo capire come funziona. Stesso discorso per una start-up che consegna a domicilio i medicinali, o per una società che fa assistenza con il carro attrezzi replicando il modello di Uber”.

La parte più complicata nel processo di evoluzione del settore insurance pare non essere tanto l’innovazione in sé, quanto il cambiamento culturale da indurre e stimolare in realtà aziendali di grandissime dimensioni. “Ecco perché Reale Lab 1828 si è dotata di una struttura più orizzontale, circolare e comunicativa. Ci piace dire che abbiamo un’organizzazione a gomitolo, ma il punto fondamentale è abbandonare la classica e tradizionale struttura a silos”, ha concluso Lorenzi.